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Il consumo di canapa va legalizzato

Comunicato stampa – Venerdì, 14 febbraio 2025 16h15

Regolamentazione completa della canapa

La salute pubblica e la protezione dei giovani devono essere poste al centro di una nuova politica sulla canapa. Agli adulti va consentito un accesso alla canapa rigidamente regolamentato. Per non incoraggiarne il consumo, i prodotti della canapa non devono essere venduti per conseguire un guadagno e devono essere soggetti a una tassa di incentivazione. È quanto prevede il progetto elaborato dalla Commissione per la sicurezza sociale e la sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N).

Nella votazione sul complesso la Commissione ha adottato un progetto preliminare per una legge federale sui prodotti della canapa con 14 voti contro 9 e 2 astensioni. In un primo momento aveva deciso con 14 voti contro 8 e 3 astensioni di entrare in materia sul progetto elaborato da una sottocommissione su suo mandato. Nel 2021 le CSSS-N e la Commissione omologa del del Consiglio degli Stati avevano dato seguito all’Iv. Pa. Siegenthaler «Regolamentazione del mercato della cannabis per una migliore protezione dei giovani e dei consumatori» (20.473). Da metà 2022 la sottocommissione si è occupata dell’attuazione dell’iniziativa e della regolamentazione futura in materia di canapa.

Oggigiorno sono vietati la coltivazione, la produzione, il commercio e il consumo di canapa a uso non medico. Il consumo da parte degli adulti è punito con una multa disciplinare, mentre il possesso di una piccola quantità non è punibile. Inoltre, dal 2023 le persone che già ne consumano possono acquistare canapa in modo controllato nel quadro di sperimentazioni pilota limitate nel tempo. Tuttavia la stragrande maggioranza dei consumatori si approvvigiona sul mercato nero. Secondo l’indagine sulla salute in Svizzera 2022, il 4 per cento delle persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni ha consumato canapa nell’ultimo mese. Secondo la Commissione è incontestato che il consumo di canapa sia ormai una realtà sociale. La maggioranza considera che l’attuale situazione sia insoddisfacente e che l‘approccio proibitivo sia un errore. A suo parere un accesso alla canapa regolamentato in modo rigoroso con un mercato controllato consente di proteggere meglio la salute pubblica, rafforzare la protezione dei giovani e aumentare la sicurezza. In questo modo è possibile raggiungere in modo più efficace i consumatori con messaggi di prevenzione e reindirizzarli verso forme di consumo meno nocive. La popolazione potrebbe essere meglio protetta dagli effetti nocivi del consumo di canapa e i giovani verrebbero scoraggiati. L’obiettivo è arginare il mercato nero.

La Commissione propone pertanto di disciplinare la canapa a uso non medico in una nuova legge speciale. La canapa deve continuare a essere considerata uno stupefacente: il suo consumo nuoce infatti alla salute. Con la legge si vuole disciplinare la coltivazione, la produzione e il commercio della canapa senza promuoverne il consumo. La legge deve tenere conto in modo conseguente della salute pubblica e inserirsi nella comprovata politica dei quattro pilastri. Concretamente dovrebbe poggiare sui seguenti elementi fondamentali:

I maggiorenni che vivono in Svizzera possono coltivare, comprare, possedere e consumare canapa. Vanno applicate le norme sulla protezione dal fumo passivo.
È vietata la consegna e la vendita di canapa ai minorenni.
Per l’autoapprovvigionamento è consentito coltivare al massimo tre piante femminili in fase di fioritura. Vigono limiti quantitativi per il possesso in spazi privati e pubblici.
Va consentita una produzione commerciale orientata al guadagno. I coltivatori e i produttori devono tuttavia soddisfare requisiti rigorosi, affinché ottengano un’autorizzazione dalla Confederazione. Per scopi specifici è anche possibile autorizzare l’importazione o l’esportazione.
Occorre prevedere requisiti rigorosi per la qualità dei prodotti. I prodotti della canapa vanno imballati in modo neutrale, senza elementi riconducibili a una marca, con avvertenze e foglietto illustrativo nonché in modo da tutelare i bambini.
La vendita deve sottostare a un monopolio statale. I prodotti della canapa devono poter essere acquistati presso un numero limitato di centri di vendita concessionari nonché presso l’unico commerciante concessionario per la vendita online. La vendita non può orientarsi al guadagno; eventuali utili vanno investiti nella prevenzione, nella riduzione dei danni e nell’aiuto contro le dipendenze. I Cantoni attribuiscono le concessioni per il commercio al dettaglio, mentre la Confederazione può rilasciare la concessione per il commercio online. L’offerta deve anche contenere prodotti non fumabili e prodotti a basso tenore di THC, per consentire un consumo a rischio inferiore.
Secondo il divieto dell’integrazione verticale, le organizzazioni non devono poter produrre e vendere contemporaneamente la canapa.
L’intera catena di approvvigionamento va sorvegliata mediante un sistema digitale di tracciamento.
Va introdotto un divieto generale di pubblicità per i prodotti della canapa, ma anche per i semi e le talee nonché per i relativi accessori.
I prodotti della canapa vanno gravati da una tassa d’incentivazione intesa a limitarne il consumo e a promuoverne forme meno rischiose. La tassa deve dipendere dal tenore di THC e dalla forma di consumo. I proventi della tassa d’incentivazione saranno ridistribuiti per il tramite dell’assicurazione contro le malattie, previa deduzione dei costi generali d’attuazione da parte della Confederazione. I Cantoni possono riscuotere una tassa di vigilanza nonché emolumenti.
Conformemente alla prassi attuale, i Cantoni rivestono un ruolo importante nell’esecuzione e nella loro attività di informazione, consulenza e prevenzione devono continuare a focalizzarsi in particolare sui giovani. Sono tenuti a controllare la qualità dei prodotti e la vendita, come pure a effettuare acquisti test.
Chiunque si sottragga al mercato legale, sarà punito più severamente rispetto ad oggi.
La tolleranza zero nell’ambito della circolazione stradale rimane applicabile: le persone per le quali è stato comprovato il consumo di canapa, devono essere considerate in stato di inattitudine alla guida.

Una minoranza respinge per principio la modifica proposta, poiché a suo parere l’abrogazione del divieto della canapa a uso non medico darebbe un segnale completamente sbagliato. Introducendo una regolamentazione, la popolazione e proprio i giovani intenderebbero la canapa come una merce normale. Ciò favorirebbe il suo consumo impedendo un’efficace protezione dei giovani. Diverse minoranze propongono inoltre di formulare in altro modo diversi elementi del progetto preliminare.

Il prossimo passo prevede la redazione di un rapporto esplicativo concernente il progetto preliminare affinché la Commissione possa esaminare questa documentazione in estate. Le cerchie e gli attori interessati avranno in seguito l’occasione di esprimersi nella procedura di consultazione.

Con 13 voti contro 12 la Commissione ha adottato il suo progetto per l’attuazione dell’Iv. Pa. Grossen Jürg «Consentire l’indipendenza tenendo conto della volontà delle parti» (18.455all’attenzione della sua Camera. Nella distinzione tra lavoratori indipendenti e lavoratori dipendenti questo progetto permetterà di considerare d’ora in poi anche eventuali accordi scritti fra le parti oltre al criterio della subordinazione organizzativa e al rischio imprenditoriale (art. 12 cpv. 3 LPGA). Inoltre i terzi, come in particolare le piattaforme, dovranno poter versare i contributi delle assicurazioni sociali per i lavoratori indipendenti (art. 14 cpv. 4bis LAVS).
La Commissione ha preso atto dei risultati della consultazione riguardante il proprio progetto preliminare. Dato che intravede ancora la necessità d’intervenire, con 13 voti contro 12 è nuovamente entrata in materia sul progetto. Sempre con 13 voti contro 12, in relazione al punto centrale dell’articolo 12 capoverso 3 LPGA ha però deciso di preferire la minoranza Silberschmidt posta in consultazione. In futuro gli accordi fra le parti dovranno essere considerati quale criterio equivalente. Una minoranza della Commissione propone di non entrare in materia. Essa teme un indebolimento della protezione sociale e ricorda il rifiuto espresso in maggioranza nella consultazione. Un’ulteriore minoranza propone di mantenere la variante di maggioranza posta in consultazione: gli accordi fra le parti dovranno essere considerati in casi limite quale criterio supplementare per l’attività indipendente. Le altre proposte della maggioranza e delle minoranze poste in consultazione vengono trasmesse alla Camera. Quale prossimo passo il Consiglio federale avrà la possibilità di esprimersi. Il progetto dovrebbe essere pronto in vista della sessione estiva.
Proteggere le famiglie e i figli dalla povertà aumentando gli assegni familiari
La Commissione ha definito le linee guida per l’attuazione dell’Iv. Pa. Jost «Famiglie forti grazie ad assegni adeguati» (23.406). Con 13 voti contro 12 ha deciso di aumentare a 250 franchi mensili gli assegni minimi per figlio e a 300 franchi gli assegni di formazione. Attualmente solo una minoranza dei Cantoni versa assegni familiari superiori a questi importi. Secondo le stime dell’Amministrazione quest’aumento degli importi minimi comporterebbe costi supplementari per circa 361 milioni di franchi. Questi costi aggiuntivi saranno finanziati principalmente dai datori di lavoro. Con questa proposta la Commissione mira a rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie e ridurre così il rischio che in Svizzera vi siano bambini in situazioni di povertà. Una minoranza della Commissione respinge quest’aumento degli assegni familiari.
Una minoranza della Commissione propone di completare il progetto preliminare modificando il meccanismo di compensazione del rincaro, allo scopo di garantire un aggiustamento più regolare degli importi minimi (proposta respinta con 16 voti contro 9). Una seconda minoranza propone, dal canto suo, d’inserire nella legge che gli assegni devono essere finanziati da contributi paritetici (proposta respinta con 13 voti contro 12).
Ora che sono state definite le grandi linee, nei prossimi mesi sarà elaborato un progetto preliminare.

Migliorare la delimitazione dell’attività lucrativa indipendente nel diritto delle assicurazioni sociali

Con 13 voti contro 12 la Commissione ha adottato il suo progetto per l’attuazione dell’Iv. Pa. Grossen Jürg «Consentire l’indipendenza tenendo conto della volontà delle parti» (18.455all’attenzione della sua Camera. Nella distinzione tra lavoratori indipendenti e lavoratori dipendenti questo progetto permetterà di considerare d’ora in poi anche eventuali accordi scritti fra le parti oltre al criterio della subordinazione organizzativa e al rischio imprenditoriale (art. 12 cpv. 3 LPGA). Inoltre i terzi, come in particolare le piattaforme, dovranno poter versare i contributi delle assicurazioni sociali per i lavoratori indipendenti (art. 14 cpv. 4bis LAVS).

La Commissione ha preso atto dei risultati della consultazione riguardante il proprio progetto preliminare. Dato che intravede ancora la necessità d’intervenire, con 13 voti contro 12 è nuovamente entrata in materia sul progetto. Sempre con 13 voti contro 12, in relazione al punto centrale dell’articolo 12 capoverso 3 LPGA ha però deciso di preferire la minoranza Silberschmidt posta in consultazione. In futuro gli accordi fra le parti dovranno essere considerati quale criterio equivalente. Una minoranza della Commissione propone di non entrare in materia. Essa teme un indebolimento della protezione sociale e ricorda il rifiuto espresso in maggioranza nella consultazione. Un’ulteriore minoranza propone di mantenere la variante di maggioranza posta in consultazione: gli accordi fra le parti dovranno essere considerati in casi limite quale criterio supplementare per l’attività indipendente. Le altre proposte della maggioranza e delle minoranze poste in consultazione vengono trasmesse alla Camera. Quale prossimo passo il Consiglio federale avrà la possibilità di esprimersi. Il progetto dovrebbe essere pronto in vista della sessione estiva.

Proteggere le famiglie e i figli dalla povertà aumentando gli assegni familiari

La Commissione ha definito le linee guida per l’attuazione dell’Iv. Pa. Jost «Famiglie forti grazie ad assegni adeguati» (23.406). Con 13 voti contro 12 ha deciso di aumentare a 250 franchi mensili gli assegni minimi per figlio e a 300 franchi gli assegni di formazione. Attualmente solo una minoranza dei Cantoni versa assegni familiari superiori a questi importi. Secondo le stime dell’Amministrazione quest’aumento degli importi minimi comporterebbe costi supplementari per circa 361 milioni di franchi. Questi costi aggiuntivi saranno finanziati principalmente dai datori di lavoro. Con questa proposta la Commissione mira a rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie e ridurre così il rischio che in Svizzera vi siano bambini in situazioni di povertà. Una minoranza della Commissione respinge quest’aumento degli assegni familiari.

Una minoranza della Commissione propone di completare il progetto preliminare modificando il meccanismo di compensazione del rincaro, allo scopo di garantire un aggiustamento più regolare degli importi minimi (proposta respinta con 16 voti contro 9). Una seconda minoranza propone, dal canto suo, d’inserire nella legge che gli assegni devono essere finanziati da contributi paritetici (proposta respinta con 13 voti contro 12).

Ora che sono state definite le grandi linee, nei prossimi mesi sarà elaborato un progetto preliminare.

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